STORIA DEL COMUNE DI SERVIGLIANO: UN VIAGGIO ATTRAVERSO I SECOLI
Servigliano, un affascinante comune situato nella provincia di Ascoli Piceno, custodisce una storia ricca che si estende attraverso i secoli. In questo articolo, esploreremo le tappe salienti di questa affascinante storia suddivisa in titoli.
FONDAZIONE E ANTICHITÀ
La fondazione di Servigliano viene attribuita a Publio Servilio Rullo, tribuno di Gneo Pompeo il Grande nel I secolo a.C. Tuttavia, reperti di una villa romana repubblicano-imperiale sono stati scoperti nell'area occupata dall'ex convento dei Minori Osservanti e dalla chiesa di Santa Maria del Piano. Questi resti testimoniano una presenza umana ancor prima dell'epoca romana.
ERA VILLANOVIANA E COLTIVAZIONE
La valle del fiume Tenna, nella quale si trova Servigliano, risultava frequentata già nel periodo villanoviano nel secondo millennio a.C. In questa zona, la coltivazione della vite, dell'ulivo e dei cereali si diffuse stabilmente durante l'era dei Piceni.
DOMINIO ROMANO E SVILUPPO AGRICOLO
L'organizzazione agricola del territorio di Servigliano si consolidò dopo il 30 a.C., quando Ottaviano assegnò le fertili terre della media Valtenna ai veterani. Questo evento segnò la nascita di Falerio Picenus. Resti di costruzioni romane in opus cementitium sono ancora visibili lungo la strada provinciale Matenana, in direzione di Curetta, una frazione che conserva l'eredità di un insediamento alto medievale.
IL CASTELLO DI SERVIGLIANO
Attorno all'anno Mille, un vivace castello dipendente da Fermo si sviluppò a Curetta, in grado di controllare gli abitati delle colline circostanti. Tuttavia, intorno al 1758, la collina cominciò a franare a causa di infiltrazioni d'acqua, costringendo all'abbandono del vecchio incasato.
LA RICOSTRUZIONE A PIANO
Fu necessario abbandonare il vecchio incasato e ricostruire il paese ex novo in una zona pianeggiante vicino al convento dei Minori Osservanti. Questo nuovo insediamento era situato nel vasto prato di fronte al convento dei francescani, dove si svolgevano le fiere tre volte all'anno (in marzo, agosto e settembre), attirando mercanti da tutto lo Stato Pontificio.
SUPPLICHE PER IL TRASFERIMENTO
La Comunità di Servigliano rivolse suppliche alle autorità pontificie per denunciare la situazione di disagio causata dalle frane e dalle infiltrazioni d'acqua. Venne avanzata l'ipotesi di trasferire l'abitato in un luogo più stabile, suggerendo il prato della fiera, nelle vicinanze del convento dei frati minori osservanti.
L'INIZIO DEL NUOVO CASTELLO
L'opera di costruzione del nuovo castello iniziò non più tardi della primavera del 1772, quando il Papa Clemente XIV firmò un Chirografo definendo le modalità e i tempi della ricostruzione del nuovo castello, che sarebbe stato poi intitolato al pontefice.
L'URBANISTICA SETTECENTESCA
L'urbanistica di Servigliano rifletteva la cultura illuministica del XVIII secolo. La città fu progettata secondo un modello semplice, con un quadrilatero che si avvicina molto al quadrato. Questo impianto urbano è tipico delle città settecentesche, ispirato da ideali di razionalizzazione e ordine.
Servigliano è un esempio affascinante di come la storia, la necessità e la cultura abbiano modellato l'evoluzione di una comunità nel corso dei secoli. Oggi, la città conserva ancora tracce di questo passato ricco e continua a essere un luogo di incontro e scambio per le popolazioni circostanti.